Passa ai contenuti principali

Per non dimenticare

Domani corre l'anniversario del terribile terremoto di 40 anni fa!

90 terribili secondi che cambiarono le nostre vite. Si registrarono scosse fino al mattino del giorno succesivo!

Per la nostra regione è una ferita ancora aperta, mai cicatrizzata.

Il sisma causò 2914 (secondo le fonti più attendibili), 8848 feriti e 280.000 sfollati.

Questa catastrofe non risparmiò la Penisola Sorrentina, dove il prezzo più alto fu pagato dal comune di Piano di Sorrento.

Nella fascia costiera ci furono i maggiori danni: il crollo di Villa Fondi, di edifici in via Ripa di Cassano e via Cassano. Purtroppo si contarono 11 vittime. A loro e a tutte le vittime va il nostro pensiero e la nostra preghiera.

Il giorno prima del terremoto invece, esattamente la notte tra il 22 e 23 Novembre, avvenne a Marina di Cassano una pesca miracolosa! Furono pescati oltre 150 kg di polpi.

I pescatori raccontano che la pesca fu facilitata dal fatto che i cefalopodi, abbandonarono le loro tane per dirigersi in massa verso la costa.


L.G.

fonte su Piano di Sorrento e foto: www.pianoincipit.com

Fonte della pesca miracolosa: "Le Coste di Sorrento e Amalfi" G. Visetti



Nella prima foto il crollo di Villa Fondi, nella seconda l'edificio a via Cassano, nella terza edifici a via Ripa di Cassano, nella quarta foto vi è la lapide in ricordo delle vittime.









Commenti

Post popolari in questo blog

Il fantasma del Rivolo di Meta

Sono tante le case e le zone infestate dai fantasmi nella nostra Penisola, ma la storia che sto per raccontarvi è forse una delle più intriganti, la zona è ancora avvolta nel mistero e la proprietà ancora abbandonata nonostante la sua bellezza. Parliamo del fantasma del Rivolo di Meta. In tanti sostengono di aver visto il fantasma, delle strane luci o di aver sentito nella notte le urla strazianti di una donna. Questa storia è ambientata agli inizi del 1700, al tempo della congiura di Macchia. Questa rivolta coinvolse molti nobili napoletani e della Penisola Sorrentina che avevano pensato di ribaltare il governo vicespagnolo favorendo gli Asburgo d'Austria. La congiura fallì e sui cospiratori caddero condanne a morte e di esilio. Tra i congiurati vi era anche Antonio De Martino, appartenente ad una nobile famiglia di Meta, che fu condannato all'esilio. Antonio era legatissimo a sua sorella Elvira, da piccoli avevano perso i genitori ed erano cresciuti sostenendosi a vicenda. El

Detti e modi di dire dell'Isola Azzurra

Non potevano mancare all'appello i detti Capresi. Grazie agli amici e colleghi @Be Caprese per averli condivisi con noi! Partiamo dal mio preferito: 1. Bai Bai dicette u'nglese bye bye (ciao ciao) disse l'Inglese. L'inglese in questione è Sir Thorold, uno dei primi residenti stranieri sull'isola nel Settecento. L'espressione viene utilizzata per rinviare qualcosa, in quanto lui per sfuggire a situazioni scomode liquidava tutti con Bye Bye. La storia di sir Thorold è molto interessante, ci ritorneremo in futuro.  2. Me par' a varca d'à puzzulana Mi sembri la barca della pozzolana. Si dice di una persona molto lenta, in riferimento alla barca che portava la pozzolana a Capri che era lentissima. 3.Gratìs murette Gratis morì. Gratìs era il soprannome di un pittore e ballerino tedesco Julius Hans Spiegel, che viveva a scrocco, aveva il vizio di non pagare mai. Anche di questo personaggio vi racconterò prossimamente. 4.'O grecale, se ne fujono 'e pisce

Il Cavaliere di Meta

 Ieri per paura che ci confinassero nei nostri comuni, ci siamo concessi una passeggiata alla marina di Meta. "Chiude" la ex cava della Conca lo scoglio del Cavaliere, ma sapete perché lo scoglio si chiama così? In realtà lo scoglio si chiama Scoglione ed era un grosso faraglione, parte di esso fu fatto saltare per creare un attracco più agevole ai pontoni che venivano a caricare pietre nella cava. Lo scoglio è però legato alla storia di un personaggio misterioso di Meta. Era un nobile uomo, un marchese in povertà, si chiamava Persichetti. Viveva da solo in un piccolo monazeno della marina, dove conservava vecchi cimeli di famiglia, una sciabola, un'armatura, qualche altro oggetto e una macchina fotografica. Veniva chiamato da tutti il Cavaliere. Campava aiutato dalla generosità dei pescatori e degli abitanti della marina. Era un uomo molto riservato, parlava poco e per cercare di ricambiare l'aiuto ricevuto raccoglieva il sale nella zona dietro lo Scoglione. Un gio