Passa ai contenuti principali

La Grotta dei Sospiri a Piano di Sorrento


Per la storia di oggi, ci spostiamo nella Costa Sorrentina, esattamente tra la Marina di Cassano e il Golfo del Pecuriello. In questo tratto, sotto la proprietà "Il Pizzo" c'è una serie di grotte ed una di queste grotte è legata ad una tristissima storia d'amore. I protagonisti di questa storia, sono una bellissima ragazza di nome Lida e il suo fidanzato e promesso sposo Antonino. Antonino era un marinaio e un giorno dovette partire per un lungo viaggio, dopo il quale avrebbe sposato la sua amata. La fanciulla, ogni giorno si recava al Pizzo per scrutare l'orizzonte nell'attesa di Antonino. Passarono i mesi, ma la nave con Antonino non fece mai ritorno, furono dati tutti per dispersi. Lida continuò ad andare tutti i giorni a guardare il mare, finché dopo ormai tre anni di attesa, il giorno della festa della Madonna, si vestì da sposa, si recò in chiesa a pregare e poi si diresse per l'ultima volta verso la rupe. Proprio in quel momento ritornava a nuoto alla marina di Cassano, Antonino. La nave di Antonino aveva fatto naufragio in Africa ed era stato l'unico superstite grazie alle sue doti di nuotatore. Era stato catturato e trattenuto come schiavo finché era riuscito a scappare e dopo vari imbarchi aveva raggiunto la marina. Stava per correre dalla sua amata quando vide una donna gettarsi dalla rupe. Si tuffò subito per salvarla, ma era ormai troppo tardi. Quando si avvicinò al corpo si accorse che la giovane donna era la sua Lida! Preso dallo sgomento e dal dolore, si lasciò annegare abbracciato al suo unico amore. Il rumore del mare nella grotta presso la quale annegarono i due innamorati si disse essere il lamento e i sospiri dei due fidanzati. La grotta fu chiamata grotta dei Sospiri. Straziante questa storia vero? Alla prossima 🤗 

Liberata G

Fonte:

 "Le coste di Sorrento e di Amalfi" G. Visetti

 Ph. Pinella De Maio

Commenti

Post popolari in questo blog

I MOSTACCIOLI

I  most a ccioli  o  mustacciuoli in napoletano, sono un dolce speziato antichissimo, con la tipica forma di rombo  ricoperti di glassa al cioccolato.  Il nome deriva dal latino    “mustaceum”, mosto. Per gli antichi Romani, i mustacei erano delle focacce dolci tra i cui ingredienti era il mosto d’uva , ingrediente ancora oggi utilizzato in alcune varianti di questo dolce. Anche  Catone ci  parla di piccole focacce dolci a base di farina, mosto e anice,  offerte ai convitati prima che lasciassero la casa, come segno di attenzione all'ospite che si congedava. Col passare dei secoli la ricetta ha assunto varianti e nuovi ingredienti.  I mostaccioli sono diffusi un po' in tutta Italia,  quelli napoletani non prevedono quasi mai il mosto. Tradizione  vuole che i mostaccioli si preparino  a partire dall’Immacolata per essere offerti durante tutto il periodo delle festività natalizie. „ “ Come per gli struffoli, di cui abbi...

Il Cavaliere di Meta

 Ieri per paura che ci confinassero nei nostri comuni, ci siamo concessi una passeggiata alla marina di Meta. "Chiude" la ex cava della Conca lo scoglio del Cavaliere, ma sapete perché lo scoglio si chiama così? In realtà lo scoglio si chiama Scoglione ed era un grosso faraglione, parte di esso fu fatto saltare per creare un attracco più agevole ai pontoni che venivano a caricare pietre nella cava. Lo scoglio è però legato alla storia di un personaggio misterioso di Meta. Era un nobile uomo, un marchese in povertà, si chiamava Persichetti. Viveva da solo in un piccolo monazeno della marina, dove conservava vecchi cimeli di famiglia, una sciabola, un'armatura, qualche altro oggetto e una macchina fotografica. Veniva chiamato da tutti il Cavaliere. Campava aiutato dalla generosità dei pescatori e degli abitanti della marina. Era un uomo molto riservato, parlava poco e per cercare di ricambiare l'aiuto ricevuto raccoglieva il sale nella zona dietro lo Scoglione. Un gio...

Sant'Agnello: culto e credenze

Con l'arrivo di Dicembre non posso non pensare a tutte le preparazioni  e ai riti che ci portano poi alle festività natalizie. Da bambina aspettavo con ansia la festa di Sant'Agnello, per noi era tradizione comprare l'albero di Natale alla grande fiera che di solito c'è in occasione dei festeggiamenti del Santo. Quest'anno sarà tutto diverso, ma sarà l'occasione per ricordare quanto sia prezioso ciò che abbiamo e quanta felicità c'è nelle piccole cose. Sant'Agnello è il Santo protettore della città di Sant'Agnello, ma è anche uno dei compatroni della città di Napoli, dove nacque e da dove si diffuse il culto. E' considerato un Santo dal carattere un po' difficile, è 'puntiglioso' e vendicativo con chi non rispetta il suo culto. S. Aniello morì il 14 dicembre del 596 d.C. ed è ricordato per essere il protettore delle partorienti, essendo nato miracolosamente da una donna anziana. La madre di Agnello, Giovanna non riuscendo a concepire ...