Sil’vestr Feodosievič Ščedrin (in russo: Сильвестр Феодосиевич Щедрин) giunge in Italia da San Pietroburgo nel 1818.
L'Accademia delle Belle Arti gli ha conferito una medaglia d'oro con diritto di soggiorno triennale in Italia. Ščedrin arriva a Napoli nel 1819, qui viene a contatto con la scuola di Posillipo e frequenta Van Pitloo, Palizzi e Il Gigante. Ama spostarsi tra il Golfo di Napoli e la Costiera Amalfitana, ma è a Sorrento che soggiorna spesso ed a Sorrento dedica un quarto delle sue opere.
Ama imprimere nelle sue tele la luce, il mare, le rocce, gli scogli e le nuvole.
È sempre a Sorrento che muore l'8 novembre 1830.
Viene sepolto nella chiesa di San Vincenzo (ora scomparsa), oggi è nel cimitero cittadino.
È il suo amico fraterno Samuil Galdberg e Peter Jacob Clodt, autore dei famosi cavalli del Ponte Anickov a Leningrado, copia dei quali si trova all'ingresso dei Giardini Reali di Napoli, ad erigere il monumento funebre.
Nel fondo è dipinto un angelo a braccia tese, mentre sul sepolcro la statua in bronzo dell'artista, in veste e posa classica, la tavolozza nella sinistra un pennello nella destra. Sulla tomba la seguente epigrafe:
Hic situs Silvester Stchedrin
pictor origine Rossus
a regio liberalium instituto Neapolitano
professor honore ornatus
Natus Petropoli 2 Ian. 1791
defunctus Sorrenti 8 Nov. 1830
Liberata G
Fonte: Rosalia Maresca ne " La Terra delle Sirene" n 27 Per chi volesse approfondire l'argomento in rete trova la tesi di laurea di Rosalia Maresca "Intellettuali russi a Sorrento" In foto il monumento dopo i lavori di restauro.
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